ARTICOLI SUI ROTOLI DI QUMRAM E LA SETTA DEGLI ESSENI

mercoledì 27 maggio 2009

I segreti dell'uomo negli antichi scritti del secondo tempio


I segreti dell'uomo negli antichi scritti del secondo tempio

L’antico fascino delle pergamene

Ore 06:01
mercoledì, 27 maggio 2009
L'estate del 1947 portò con se una delle più importanti scoperte archeologiche del Ventesimo secolo. Un pastore beduino scoprì per caso, in una grotta del deserto sulla riva Nord occidentale del Mar Morto, giare contenenti rotoli di pergamena, che mostrò ad alcuni amici. Uno di loro notò che le iscrizioni sulla pergamena ricordavano a quelle in aramaico siriano che aveva visto nella chiesa Siriano-Ortodossa di Betlemme. I beduini rimossero sette rotoli dalla grotta. Quattro furono venduti al monastero siriano a Betlemme per l'equivalente odierno di 98 dollari e tre furono acquistati da un antiquario, sempre di Betlemme. Era l'inizio di percorso che avrebbe portato ad un rinvenimento eccezionale per la storia culturale e religiosa della nostra civiltà, i celebri rotoli del Mar Morto.

I manoscritti di Qumran

Rinvenuti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte della zona di Qumran, sulla riva Nord occidentale del Mar Morto, i manoscritti contengono più di 900 testi in ebraico, aramaico e greco, datati tra il III secolo a.C e il I secolo d.C. I rotoli del Mar Morto sono la più antica testimonianza scritta esistente del Vecchio Testamento. Comprendono infatti una o più copie dei libri della Bibbia Ebraica, escluso quello di Esther e numerosi testi non canonici giunti fino a noi in versioni etiopi, greche, siriane, armene e latine.

Nel web
Israel Antiquities Authority
I manoscritti testimoniano la ricca attività letteraria del cosiddetto periodo del Secondo Tempio nella storia del popolo ebraico e includono testi biblici, apocrifi, pseudo epigrafici e legati alle tradizioni di alcune sette. I testi biblici sono probabilmente le più antiche copie della Bibbia, in particolare del Vecchio Testamento, arrivate fino a noi e hanno dato un contributo essenziale alla ricostruzione della storia testuale del Vecchio Testamento. Un numero considerevole dei testi apocrifi e pseudo epigrafici conservati a Qumran, sono versioni originali, in ebraico e aramaico di composizioni risalenti al periodo del Secondo Tempio. Il gruppo di manoscritti più interessante, è però quello attribuito alle tradizioni di alcune sette, presumibilmente sconosciuti fino alla loro scoperta nel 1947. Fa eccezione il "Damascus Document" che non era stato identificato con certezza prima del rinvenimento dei rotoli del Mar Morto. Questo ampio corpus letterario ricostruisce le credenze e i costumi di una comunità che probabilmente aveva il suo centro proprio a Qumran. Un corpus di scritti che include ordinanze, regole, commenti a testi biblici, visioni apocalittiche e opere liturgiche ed è attribuito alla setta degli Esseni.

Gli Esseni

Le prove storiche e archeologiche indicano che Qumran venne fondata nella seconda metà del II secolo avanti Cristo e fu abbandonata a seguito dell'incursione dei Romani nel 68 d.C, due anni prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme. Gli Esseni erano un gruppo settario, in parte costituitosi in una comunità monastica ascetica che si era ritirata in zone aspre e isolate. Per due secoli, condusse una vita comunitaria dedicata alla preghiera, allo studio e al lavoro. La parola "Esseni" non è mai menzionata con chiarezza nei rotoli del Mar Morto, ma numerosi indizi, tra cui il fatto che gli autori si identifichino con il termine "Judah", ovvero Esseni secondo la tripartizione in ordini del Giudaismo, fanno propendere per questa tesi.

La conservazione dei rotoli

I rotoli di Qumran rappresentano per gli studiosi anche un'eccezionale sfida scientifica, legata alla loro conservazione, vista la fragilità di un patrimonio disperso in 15mila frammenti. Della conservazione dei preziosissimi manoscritti, si occupa l'Israel Antiquities Authority, la sovrintendenza archeologica israeliana alla quale è stato affidato anche il compito di individuare ulteriori rotoli nella zona di Qumran, con campagne e scavi archeologici e l'imponente opera di pubblicazione dei celebri documenti, che è stata portata a termine. Nel 2001, inoltre, la Oxford University Press ha ultimato la pubblicazione integrale della "Discoveries in the Judean Desert", la raccolta integrale dei testi, alla quale hanno collaborato ottantotto esperti ebrei, cristiani e musulmani.

Il clima secco del deserto di Giudea, ha conservato intatti, per millenni, i manoscritti e i loro segreti. Tuttavia, quando vennero estratti dalle grotte, i rotoli vennero maneggiati in modo inadeguato e in un ambiente non controllato. Inoltre, danni irreparabili furono causati dagli adesivi utilizzati dagli studiosi, nei primi anni, per unire i frammenti, che poi venivano inumiditi e pressati tra lastre di vetro. A seguito dell'invecchiamento degli adesivi e della pressione del vetro, alcune pergamene si sono annerite, tanto che alcuni testi non sono più leggibili.

Dal 1991, le autorità israeliane hanno allestito un magazzino climatizzato, che riproduce le condizioni ambientali delle grotte di Qumran e un laboratorio speciale per la conservazione dei rotoli nel Rockfeller Museum di Gerusalemme.

Paola Gregorio


http://www.giornaledibrescia.it/Contenuti/484484.html?idnews=7606

martedì 5 maggio 2009

LUIGI MORALDI

Luigi Moraldi
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Luigi Moraldi (Genova 1915 - Milano 2001) è stato tra i più significativi esegeti dei Rotoli del Mar Morto (noti anche come Manoscritti di Qumran, dal luogo dei ritrovamenti) e di Nag Hammâdi (noti anche come Testi Gnostici, comprendono tra l'altro versioni apocrife dei Vangeli), lavorando direttamente sulle fonti al tempo del loro ritrovamento archeologico. La sua edizione critica in lingua italiana dei Manoscritti di Qumran è del 1971, quella dei Testi Gnostici del 1982.

Indice
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1 I Manoscritti di Qumran e Nag Hammâdi
2 L'ermeneutica della Gnosi
3 Antichità Giudaiche, Esseni e Terapeuti
4 L'uomo, l'opera



I Manoscritti di Qumran e Nag Hammâdi [modifica]
Le scoperte archeologiche delle grotte del Mar Morto e di Nag Hammâdi hanno contribuito in modo decisivo a rendere comprensibile l’identità storica del cristianesimo delle origini, che si connota come un movimento di dissenso e di critica interna rispetto alle strutture egemoni dell’ebraismo, con una tensione riformatrice e una carica universalizzante. Gli scavi archeologici risalgono agli anni Quaranta-Cinquanta; la traduzione dei testi nelle principali lingue occidentali era appena agli inizi ancora negli anni Ottanta. Ciò significa che, se mai avesse cessato di esserlo, l’argomento più antico torna ad essere l’argomento più moderno. L’altopiano di Qumran, il luogo delle grotte dove sono stati trovati i manoscritti, si trova in prossimità del Mar Morto, nell’area di nord-est. Le grotte di Nag Hammâdi si trovano presso un’ansa del Nilo, non lontano dalla quale sorge l’omonimo villaggio. A differenza dei testi di Qumran, che sono su rotoli di pelle scritti in ebraico, i testi di Nag Hammâdi sono più recenti, appartengono all’area neo-testamentaria e sono su pergamene scritte in copto. I documenti sono d’eccezionale rilievo. A Qumran, infatti, è stata ritrovata la più antica versione esistente del libro della Genesi; a Nag Hammâdi altri scritti straordinari quali sono i testi della Sophia e uno strabiliante apocrifo attribuito all’apostolo Giovanni. Questi ritrovamenti, come giù quelli di Ebla dichiaravano con evidenza la continuità tra la tradizione assiro-babilonese e quella di Israele, mettono in chiara luce la persistenza di questi contenuti anche nell’opera di rinnovamento perseguito dalla comunità di Qumran e dai seguaci di Gesù. Emergono caratteristiche decisive per l’approfondimento della comprensione dei fondamenti delle culture monoteistiche e, conseguentemente, della coscienza collettiva delle culture di origine mediterranea e, per estensione, dell’intera umanità.


L'ermeneutica della Gnosi [modifica]
Le scoperte di Qumran e Nag Hammâdi completano il senso ed il significato delle conquiste archeologiche del XX secolo sulla conoscenza del passato, imprimendo il segno dei tempi. La diretta concatenazione tra la filosofia greca e il pensiero della gnosi, tra l'orfismo e le ascendenze egizie e mesopotamiche (assire e sumere) risultano ampiamente dimostrate dagli scavi di Ebla, di Ur. Qumran e Nag Hammâdi costituiscono l'ultimo tassello, il punto di svolta e la partenza per una nuova era dell'umanità. L’accorta opera del professore Moraldi, sempre rigoroso e severo nell'interpretazione, non dissimula tuttavia i risultati fondamentali che derivano da questi testi, idonei a dare luogo ad un cambiamento epocale di mentalità. Ricostruendo le vicende dei ritrovamenti, dando notizia del ruolo avuto dall'Istituto Jung di Zurigo, entrando nelle pieghe sottili dell'interpretazione esegetica ed ermeneutica, l'opera di Moraldi lascia scorgere tra le righe che è possibile aumentare la comprensione della propria coscienza aumentando la comprensione della Bibbia, e che questo può avvenire restituendo il valore metafisico delle attività di studio e di lavoro, elementi in cui si sostanziano i compiti principali per chi cerca una dimensione spirituale della propria esistenza. Le edizioni critiche di apocrifi e apocalissi, pergamene e rotoli e innumerevoli documenti che Luigi Moraldi ha tradotto, interpretato e fatto conoscere al pubblico di lingua italiana, ripercorrono il complesso, intricato e sterminato sistema di ramificazioni dell'Antico e del Nuovo Testamento, dando luogo ad un’immensa opera prodotta silenziosamente e senza clamori che prefigura la possibilità di un Israele aperto e universale.


Antichità Giudaiche, Esseni e Terapeuti [modifica]
L'ultima grande opera realizzata da Luigi Moraldi è stata l’edizione critica delle Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio. Quest'opera rappresenta il compimento della sua personale parabola, perché è da qui che era partito il grande sogno di un giovane studente: affrontare la leggendaria edizione dell’opera di Giuseppe Flavio redatta da Benedictus Niese, sette volumi in tedesco, monumentali e ineguagliabili. Proprio in quest’opera, più chiaramente che in ogni altra, sono leggibili a chiare lettere gli argomenti in base ai quali la nozione di popolo eletto appare messa in crisi e criticata per il suo tendere a comporre una casta chiusa e genealogicamente determinata, cui si contrappone il movimento di riforma esseno, che vede il popolo eletto come l'insieme dei giusti che osservano le leggi eterne della Torah: ed è qui che trovano il punto di unione l'Antico ed il Nuovo Testamento e così con il Corano. Dopo aver concluso l'opera su Giuseppe Flavio (pubblicata nel 1998), l'infaticabile professore Moraldi stava lavorando ad un'altra impresa, relativa alla ricostruzione dei documenti e degli atti inerenti una figura storica su cui c'è ancora bisogno di gran luce. Si tratta di Simeon bar Kocheba, l'uomo che fu l'ultimo Maestro di Giustizia della Comunità di Damasco (nome con cui si identifica la setta degli esseni o, secondo il termine greco, terapeuti. Si tratta di un argomento estremamente controverso, in cui solo pochi sapienti possono addentrarsi. Le opere di Luigi Moraldi abituano il lettore a camminare sugli abissi della logica con totale naturalezza. È stato un uomo di qualità eccezionali, su cui la cultura italiana dovrà lungamente soffermarsi per comprendere l'ampiezza e la profondità di un'opera che ha dimensioni epocali ed è proiettata nel futuro.


L'uomo, l'opera [modifica]
Il nome di Luigi Moraldi è in realtà ancora oggi non di larga notorietà se non nell'ambiente degli specialisti, nel quale trova il riconoscimento di una chiara fama internazionale, legato soprattutto al lavoro di esegesi e traduzione di alcuni manoscritti di area semitica ritrovati in seguito agli scavi archeologici svolti a Qumran e a Nag Hammâdi. Questi manoscritti - dei quali a Luigi Moraldi si deve la più notevole edizione critica esistente in lingua italiana - costituiscono documenti di fondamentale importanza, che mettono in luce caratteristiche decisive per l'approfondimento della comprensione dei fondamenti delle culture monoteistiche. Si tratta di una svolta che ha un impatto decisivo sull'evoluzione della coscienza collettiva delle culture di origine mediterranea e, per estensione, dato il grado di diffusione della Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) e del Corano, va riferito all'intera umanità. Luigi Moraldi è stato uomo di grandi qualità morali e di esigentissimo rigore scientifico. Anche quando ha avuto la percezione che in questi manoscritti aleggiava lo spirito di qualcosa destinato a cambiare la percezione della realtà del mondo, ha sempre invitato a raffreddare gli entusiasmi, a respingere le approssimazioni. Per queste ragioni, non poteva accontentarsi di offrire soltanto due opere che in sé hanno valore eccelso (Manoscritti di Qumran e Testi Gnostici, entrambe incluse nella raccolta Classici delle Religioni Utet), ma ha lavorato in modo concentrico, con metodo razionale e con infaticabile sistematicità alla definizione dell'obiettivo. L'obiettivo è sempre stato uno solo: comprendere la Bibbia. Tutte le sue opere costituiscono infatti una impressionante collezione di testi della tradizione biblica, investigando con meticolosa attenzione e con eccellente precisione epistemologica scritti canonici ed extracanonici del contesto biblico, con la profonda intuizione che il tornare alla luce di quei manoscritti sia un chiaro segno dei tempi.


Tra le opere curate da Luigi Moraldi:

I Manoscritti di Qumrân, Torino, Utet 1971
Testi Gnostici, Torino, Utet 1982
Giuseppe Flavio (due voll.), Torino, Utet 1998
Apocrifi del Nuovo Testamento, Alessandria, Piemme 1984
I Vangeli Gnostici, Milano, Adelphi 1991
Le Apocalissi Gnosticheìì, Milano, Adelphi 1987
Si veda anche, per un'esposizione sintetica, "L'intervista in dieci domande" in: Kosmos e Kaos, Firenze Libri, 2003

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Moraldi"

QUMRAN E GLI SCRITTI NEOTESTAMENTARI

QUMRAN E GLI SCRITTI NEOTESTAMENTARI
I manoscritti del Mar Morto hanno dato vita a molte ipotesi, fantasie e reazioni, in particolare per quanto riguarda la loro relazione con il NT, il cristianesimo delle origini e la figura di Gesù.

Fin dai primi studi, e in molti casi ancor oggi, si sono volute trovare strette coincidenze tra i manoscritti e i libri del NT, arrivando a considerare gli abitanti di Qumran dei cristiani. Spesso queste tesi sono ardite e non corrette, ricordiamo che negli scritti Gesù non è mai citato, come nessun altro personaggio proprio del NT. Forse qualche opera essena ha influenzato indirettamente gli scrittori cristiani, probabilmente, visto il ristretto ambiente geografico, vi sarà stato qualche contatto tra le due comunità. Ma i reciproci comportamenti restano distinti, come le letterature prodotte.

Gli autori più corretti hanno cercato di spiegare i dati oggettivi, come le somiglianze tra Giovanni e i componenti della comunità, tra Gesù e la figura del maestro di giustizia, la struttura comunitaria (diretta da 12 membri), le forme del culto, gli usi, la dottrina e l’interpretazione delle Scritture. Gli elementi comuni, presenti tra cristianesimo e Qumran, sono da ritrovare nella comune radice giudaica.

Le grotte del Mar Morto hanno conservato un notevole numero di opere ebraiche anteriori al 70 d.C., materiale di singolare importanza poiché documentano, direttamente in ebraico, la letteratura giudaica intertestamentale. I codici ritrovati sono: testi o frammenti di libri biblici, libri apocrifi o pseudoepigrafi dell’AT e testi nuovi riguardanti la teologia giudaica, in particolare essena, caratterizzati da una forte unità ideologica.

IL PERIODO
Osservando il lungo periodo in cui si sviluppa la comunità di Qumran è utile dare uno sguardo sommario alla situazione storica. Dal 400 a.C. in poi divenne fede comune tra gli ebrei l’osservanza della Torah, il libro capace di distinguerli da tutte le nazioni e tenerli uniti nella perdita dell’indipendenza.

La religione nazionale si sviluppa in due direzione una universalista l’altra personale, a causa di due fattori: la fine della monarchia e la trasformazione della nazione in una congregazione santa, la perdita dell’indipendenza politica ebbe una grande valenza religiosa e culturale.

Il servizio cultuale nel tempio di Gerusalemme era dalla grande maggioranza considerato essenziale in osservanza della legge, studio ed opere divengono sempre più la religione personale, nasce la necessità di specificare ed istituzionalizzare tutte le pratiche e i riti, ogni atto doveva alimentare la speranza di una rinascita nazionale con la restaurazione del regno di David.

Nel 165 a.C. la rivolta dei Maccabei portò, sotto la guida di Giuda, alla riconquista di Gerusalemme riacquistando la libertà religiosa perduta. Nel 161 a.C. Giuda fu ucciso e sostituito da Gionata che nel 153 a.C. entrò vittorioso a Gerusalemme e vi indosso le vesti del sommo sacerdote per celebrare la festa dei Tabernacoli. Nel 142 a.C. divenne monarca Simone, fratello di Giuda liberando totalmente Gerusalemme; nello stesso anno il popolo conferì a lui e ai suoi eredi l’autorità di sommi sacerdoti, iniziando così la dinastia degli Asmonei (dal 142 al 37 a.C.).

Dopo la morte violenta di Simone gli succedette Giovanni Ircano (135-104 a.C.), il quale restaurò il regno, assoggettò i Samaritani distruggendo il loro tempio, vinse gli Idumei convertendoli con la forza e rase al suolo la città greca di Samaria.

Il successore fu il figlio Aristobulo (104-103 a.C.) il primo a ricoprire il titolo di re, alla sua morte la vedova ne sposò il fratello Alessandro Ianneo (103-76 a.C.) sommo sacerdote e re bellicoso. I Farisei per reazione chiesero l’intervento di Demetrio III Eucherio nell’88 a.C. Dal 77 al 67 a.C. il regno è retto da Salomè Alessandra in qualità di regina e dal figlio Ircano II quale sommo sacerdote. Alla morte della regina Alessandra il figlio Aristobulo II caccia dal trono il fratello.

L’intervento di Antipatro, padre di Erode il grande, ridiede il regno ad Ercano II: a questo punto i due fratelli chiesero l’intervento dei romani. Nel 63 a.C. Gabinio e poi Pompeo, sentite le parti, assediarono Gerusalemme e dopo tre mesi vi entrarono assoggettando lo stato ebraico. L’invasione dei Parti, accolti come liberatori dal popolo, portò sul trono Antigono (40-37 a.C.) ultimo dei re sacerdoti Asmonei, il suo governo preparò l’ascesa di Erode il grande (37-4 a.C.); a cui seguì un periodo di apparente tranquillità durante tutta la dinastia erodiana.

Preso in mano il potere direttamente dai romani, la situazione degenerò nuovamente nel 66 d.C., Eleazaro capo degli oppositori di Roma fece sospendere i riti in favore dell’imperatore e scatenò la rivolta, aiutato da Menahen capo dei Zeloti. Le due fazioni alla fine si scontrarono. Un primo epilogo si ebbe nel 70 d.C. con la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Tempio; la fine si realizzò nel 132-135 d.C., causa la decisione romana di imporre il culto di Giove capitolino e la contemporanea attesa messianica di un gruppo di ebrei.

La rivolta era guidata da Simone Bar-Kosba, considerato il messia, la lotta durò più di tre anni fino alla morte di questi ad opera dei romani nei pressi di Gerusalemme. Questi avvenimenti segnarono la divisione definitiva tra Chiesa e Sinagoga, il dramma delle comunità ebreo cristiane considerate alla stregua di una setta sia dai vescovi che dai rabbini, inoltre il passaggio dal culto del Tempio a quello retto dai maestri della legge nelle sinagoghe. In questo lungo periodo storico si inserisce lo sviluppo di Qumran.



QUMRAN

Il luogo

Viene chiamata Qumran la regione rivierasca nord-occidentale del Mar Morto. Tale nome è sconosciuto nella storia biblica, vetero e neo testamentaria, il suo interesse biblico è indiretto e si fonda sulle scoperte archeologiche delle rovine di Hirbet Qumran.

Questa località si trova 2 km ad ovest del Mar Morto , circa 12 Km a sud di Gerico e a nord della città di Engaddi.

Le rovine, con cimitero attiguo, corrispondono alle installazioni centrali della comunità, sparse nei dintorni del deserto di Giuda, la struttura corrisponde a quella abitativa di un monastero collettivo. Il complesso di costruzioni è di circa 80x80 m; la costruzione principale rettangolare, corrisponde alla parte nord-est di tutto il complesso. Il questo corpo principale si trova una torre o fortezza di due piani, a sud della torre c’erano le abitazioni ed accanto lo scriptorium. A nord si trovava la cucina con i laboratori e i servizi igienici. Fuori dall’edificio principale, verso sud, si trovava la sala delle riunioni della comunità.

In posizione sud-est c’era la zona artigianale dove la comunità lavorava e produceva gli strumenti necessari alla propria sopravvivenza, importante il complesso sistema idraulico con le cisterne collegate.

Un altro villaggio si può individuare ad Ain- Feshah, 2 km a sud di Qumran, forse installazione accessoria e dipendente dalla zona principale formato da un edificio centrale con due cortili e piccole costruzioni di supporto.



La comunità

Si entrava nella comunità in seguito ad un esame e dopo un duplice periodo di prova, di uno e di due anni. Il nuovo membro faceva cessione di tutti i propri beni alla comunità, giurava obbedienza alla regola e ai suoi superiori, dichiarava di separarsi dagli uomini iniqui, di vivere nella verità, nella giustizia e nella carità.

I membri dovevano praticare abluzioni quotidiane, indossare vesti di lino bianco, cibarsi soltanto di ortaggi, osservare riti di purità in modo scrupoloso, in particolare dovevano partecipare ai pasti comuni, pregare in comunità ad orari regolari e in alcuni giorni sacri.

Gli aderenti alla comunità, rigorosamente maschile, era divisa in tre categorie: sacerdoti, leviti e laici. Diretti da una guida, il Mebagger, al di sotto del quale vi era un consiglio, una sorta di capitolo di 12 componenti, capace di trattare tutti gli affari importanti, in particolare le sanzioni da infliggere ai membri che mancavano alla regola.

Oltre alla comunità propriamente detta c’erano dei solitari estremamente ascetici. Più lontano dal Mar Morto c’erano probabilmente comunità costituite da una forma di terziari, che vivevano nel mondo attenendosi il più possibile alla regola.

La spiritualità della comunità era elevata, la possiamo conoscere attraverso i testi ritrovati nelle grotte, quali la regola della comunità o il manuale di disciplina, oltre ai salmi della nuova alleanza, la guerra dei figli della luce e dei figli delle tenebre, e molti altri testi.

Intorno al 150 a.C. si rende evidente come la resistenza all’ellenismo, organizzata dal popolo, aveva perso il carattere di guerra santa, i discendenti dei Maccabei stavano scivolando verso il compromesso con i costumi degli altri popoli, un certo numero di Hassidim (pii) non si accontentarono più dell’opposizione dottrinale, quasi passiva, nella quale andavano chiudendosi i Farisei: decisero di ritornare nel deserto alle origini di Israele.

Questo piccolo gruppo fervente si rifaceva ad un personaggio misterioso detto maestro di giustizia, nella solitudine del Mar Morto gli eletti di Dio dedicavano la loro vita a studiare ed osservare la legge. In un periodo non chiaro una crisi violenta scoppiò tra il giudaismo ufficiale ed i monaci del deserto, un maestro della comunità fu giustiziato (forse sotto Giovanni Ircano), alcuni componenti scapparono a Damasco facendo ritorno a Qumran intorno al 68 a.C.

Distanti dal resto del popolo, indifferenti alla politica, formarono delle comunità monastiche chiuse al mondo esterno; Qumran era forse la casa madre di una forma di ordine religioso con comunità più piccole dirette da un sacerdote. Vi era una forte spiritualità in linea con il più rigido rispetto dell’insegnamento mosaico seguendo totalmente la Torah.

E’ difficile valutare il posto esatto occupato dagli Esseni nella vita religiosa ebraica, tale movimento si sviluppa in un ambiente propriamente ebraico e sacerdotale, con l’obiettivo di custodire la vera tradizione di Israele, ciò contrastava col pensiero più diffuso in Israele secondo cui ogni fedele si salvava nell’ambito del popolo eletto.



I rotoli

Dopo la scoperta dei primi manoscritti fu avanzata l’ipotesi che la grotta 1 fosse una ghemizah (ripostiglio dove venivano depositati i manoscritti dei libri sacri non più utilizzabili), mentre nella grotta 4 i rotoli sono risultati depositati casualmente, forse a causa della fretta per la fuga.

I rotoli rappresentano una particolare eccezione. Mentre gli scritti dei popoli del medio oriente antico, sono giunti fino a noi in gran parte o esclusivamente su tavole di argilla o di pietra, la cui antichità è superiore a quella dei rotoli, tuttavia in lingue morte e disperse, l’idioma dei testi del Mar Morto è vivo ed attuale, capace di raccontare un’epoca della storia del popolo d’Israele, dove convissero la grande diaspora e la nascita del cristianesimo.

Altro aspetto riguarda il supporto utilizzato per scrivere; l’uso del papiro è raro, poiché proveniva principalmente dall’Egitto o dai laghi della Galilea settentrionale, il materiale più comune è il cuoio, di pelli di capra o di pecora, lavorato secondo la norma utilizzata anche successivamente per preparare i codici come indicato dal Talmud. Gli scritti in ebraico sono suddivisi in una serie di colonne segnate da margini, ogni pelle contiene tre o quattro colonne , giunti al margine le parole vengono rimandate a capo senza alcun segno, in qualunque punto della parola ci si trovi.

I libri della Tenak sono tutti presenti, in vari frammenti più o meno grandi, tranne il libro di Ester, il libro più presente è quello di Isaia, altri testi diffusi sono i Salmi, i dodici profeti minori e il libro di Samuele. Dei libri presenti nel canone cattolico si trovano molti frammenti, quali Daniele e l’Ecclesiastico (noti prevalentemente in greco), oltre a frammenti in aramaico di Tobia.

Molti gli scritti caratteristici della comunità, le norme fondamentali, l’interpretazione della bibbia, la visione del mondo a loro contemporaneo: una visione di solitari che non amavano la solitudine, scelta per mantenere l’indipendenza nei confronti della situazione politica, sociale e religiosa contemporanea, manifestando il loro estremo dissenso in preparazione di un’era nuova.

Le opere più importanti recuperate sono: la regola della comunità, la raccolta della di benedizioni, la regola dell’assemblea, la regola della guerra, gli inni, il rotolo del Tempio e il Targum di Giobbe. Testi più piccoli, non di minore importanza sono: il salterio della comunità, il libro dei misteri, le parole dei grandi luminari, le parole di Mosè, la preghiera per l’olocausto del Sabato, le preghiere liturgiche, il testo sulla nuova Gerusalemme, il poema sulla danna, gli oroscopi, il testo di Melchisedec, i commenti ad Isaia ed ai profeti minori. In ultimo annotiamo gli apocrifi e gli pseudo epigrafi dell’AT, testi antichi noti e diffusi anche se non presenti nella Tenak, ne nel canone cattolico: il libro dei Giubilei, il libro di Enoc, i testamenti dei dodici patriarchi.



IL CONFRONTO

Il clamore maggiore intorno al ritrovamento dei rotoli riguarda la relazione con i testi del NT e il cristianesimo delle origini, inclusa la figura di Gesù. Fin dall’inizio della scoperta e dei successivi studi, alcuni hanno cercato uno stretto legame con i testi del NT, arrivando ad ipotizzare una stesura cristiana dei rotoli, per uno studioso serio queste ipotesi sono a dir poco fantasiose, se non forzate, negano le chiare differenze tra i due gruppi, il loro sviluppo e le loro letterature.

E’ valido domandarsi se ci siano stati influssi di Qumran sul cristianesimo primitivo, in che modo si sono espressi, quali frutti hanno prodotto eventualmente. Nel confrontare le due realtà serve evitare almeno due errori: introdurre in modo forzato nei testi del Mar Morto le idee proprie del NT; attribuire ad un’influenza diretta di Qumran ogni somiglianza, spiegabile con la tradizione ebraica comune a tutti i movimenti religiosi dell’epoca.

Da quanto detto si cercherà di elencare alcuni punti di contatto tra i due fenomeni, riguardanti i personaggi, i riti, la letteratura, la dottrina, cercando di annotare somiglianze e divergenze.



I Personaggi

Il Maestro

Il maestro di giustizia, dei rotoli, spiritualmente è una personalità eccezionale, anche se non conosciamo il suo nome, se sia stato il fondatore o solo il riorganizzatore della comunità, i manoscritti lo pongono come autorità al di sopra di tutti i Rabbini, come unico maestro, cosciente della propria missione applica a se stesso i passi di Isaia relativi al Servo di YHWH.

Nel NT i passi riguardanti il Servo del Signore sono rivolti a Gesù, rappresentano la prova profetica riguardo la morte salvifica del Messia. La dottrina della morte salvifica è assente nella letteratura di Qumran. Il fatto che il maestro di giustizia sia considerato un profeta, capace di completare tutta la tradizione profetica lo avvicina alla figura di Gesù, il quale si è presentato come l’unico maestro. Il parallelismo è più marcato se si considera il valore salvifico attribuito alla fede nel maestro di giustizia; tuttavia questa fede non può essere paragonata a quella in Cristo, capace di giustificare e salvare, poiché i qumraniti non credevano alla persona del maestro di giustizia per essere salvati, solo nell’interpretazione della Legge.

Altre analogie non mancano: entrambi si sentono inviati da Dio e mossi dal suo Spirito, annunciano la fine prossima, la gratuità misericordiosa di Dio, subiscono l’ostilità dei sacerdoti di Gerusalemme, fondano una comunità e la dirigono.

Le differenze sono molto più marcate: il maestro di giustizia non ha la consapevolezza messianica espressa da Gesù, la differenza più vistosa è nella valutazione della persecuzione, il maestro di giustizia non attribuisce alcun valore salvifico alle sue sofferenze, non risorge e non torna alla fine dei tempi, al contrario del Cristo. Le differenze sono numerose e profonde da far escludere ogni contatto tra i due, se il maestro avesse conosciuto il messaggio di Gesù, forse, lo avrebbe considerato come una bestemmia.



Giovanni il Battista

Per questi le possibilità di contatto con Qumran sono maggiori. La vicinanza geografica tra i rispettivi luoghi d’azione pone il problema della loro relazione. Entrambi attribuivano molta importanza ai bagni rituali, invitavano i peccatori alla penitenza, cercando di radunare la comunità per la salvezza finale. L’insolito cibo del Battista si può spiegare come una reminiscenza del periodo di vita svolto tra i qumraniti, che allevavano api e si nutrivano di cavallette, oppure come la conseguenza del voto fatto nell’entrare nella comunità di mangiare soltanto vivande preparate nel convento.

L’appartenenza di Giovanni agli Esseni non è certa, da notare la differenza tra il suo battesimo unico e pubblico e le immersioni rituali continue degli Esseni, o l’universalità del suo appello e la loro chiusa riservatezza.



Melchisedek

Una figura dell’AT citata nei testi del Mar Morto è Melchisedek il sacerdote, presente anche nella lettera agli Ebrei. In un testo della grotta 11 questi è descritto come un angelo che proclama la libertà, esercita la funzione di giudice e si vendica del male, sottolineando la sua condizione sovrumana, la sua attività celeste nell’ambito dell’assemblea divina e la salvezza accordata da lui ai giusti. Tuttavia nel brano di Qumran e nella lettera agli Ebrei il valore dato al re-sacerdote di Salem non è lo stesso



Gli scritti

I Vangeli

Tra i sinottici e i rotoli non sembra ci siano importanti somiglianze di carattere letterario, alcuni detti di Gesù vi si ricollegano in qualche misura. Sono invece numerose le affinità con il Vangelo di Giovanni, negli scritti di Qumran ricorrono le espressioni “figli della luce”, “opera la verità”, “spirito di verità”. Anche nel Vangelo si trovano i dualismi tipici di Qumran: verità-menzogna, luce-tenebre, spirito-carne. Sostanziali sono le differenze, gli Esseni descrivono luce e tenebre in lotta, Giovanni annuncia la vittoria di Gesù sulle tenebre, la tematica è la stessa però i primi sono ancora in attesa il secondo testimonia l’evento realizzato.



Paolo

Paolo presenta alcune analogie con Qumran, innanzitutto il termine “mistero” che indica la rivelazione della verità divina agli eletti; in un solo passo 2 Cor 6,14-18 sono stati rilevati ben sette punti di contatto con gli scritti del Mar Morto: l’opposizione tra luce e tenebre, l’allusione a Belial (eufemismo per idolo o satana, unica menzione nel NT mentre è ricorrente nei rotoli), l’opposizione agli idoli, l’identificazione della comunità con il tempio, i privilegi riservati al popolo di Dio, il dovere dell’isolamento, il divieto di toccare l’impuro. Paolo e Qumran concordano nel supporre l’uomo colpevole ed incapace di raggiungere la salvezza con le sole sue forze, ma questi ultimi non conoscono la dottrina paolina della giustificazione per grazia e altra non conoscenza è la dottrina secondo la quale il peccato viene giustificato fin d’ora attraverso la fede.



Lettera agli Ebrei

L’epistola parla molto del Tempio di Gerusalemme, del deserto del popolo di Dio, il contenuto ha poco del culto del Tempio o quello sinagogale forse i destinatari erano un gruppo di origine ebraica, non identificato, di fede cristiana probabilmente non ortodossa secondo l’idea dell’autore. I destinatari della lettera sono il grande interrogativo, sembra quasi che per questi siano difficili le dottrine della Chiesa nascente, in particolare la fede in Cristo, potrebbe trattarsi di un gruppo ebraico religioso costituito vicino alla Chiesa primitiva magari in fase di conversione e forse in contatto con Qumran, di questa ipotesi non si hanno testimonianze quindi le conclusioni sarebbero poco attendibili.

Nella lettera ci sono diversi elementi da mettere in relazione con il movimento del Mar Morto, si tratta di elementi non esclusivi in quanto largamente presenti nell’ambiente culturale e religioso di Israele facile a molteplici interpretazioni.



Gli usi

In molti parlano di elementi d’uso in comune tra la comunità cristiana delle origini e quella dei monaci del Mar Morto, tali usi riguardanti i comportamenti e la pratica di vita possono essere esteriormente simili, attraverso un’attenta analisi si notano le notevoli distinzioni. Di seguito vengono elencati alcuni di questi casi.



Comunità e Chiesa

Come i membri di Qumran anche i primi cristiani vivevano in comunione di beni, consumavano i pasti in comune e praticavano la correzione ecclesiastica. Anche le guide delle prime comunità hanno attribuzioni simili all’ispettore di Qumran, capace di presiedere le riunioni ed amministrare i beni. La comunità di Gerusalemme si differenzia poiché non forma un gruppo chiuso, la comunione dei beni era libera e le donne vi ricoprivano un ruolo rilevante.



Bagno lustrale e Battesimo

I qumraniti attribuivano grande importanza al bagno rituale per liberarsi dalle impurità legali anche involontarie, differente è il battesimo dove il suo effetto è dono di Dio, il rito è iniziale per essere introdotti pienamente nella comunità, deve essere amministrato da un ministro ed è unico.



Pasto comunitario ed Eucarestia

Insistentemente il banchetto comunitario è stato messo in relazione con l’Eucarestia, indubbiamente il banchetto aveva un ruolo di sacralità (essenzialmente costituito da pane e vino dolce), ma era riservato ai soli membri effettivi. La celebrazione eucaristica opera una totale intimità con il Messia, realizzando le promesse escatologiche. Entrambi i riti trovano la loro origine nei pasti comuni che i Giudei consideravano un’azione religiosa, preceduti dalla benedizione del pane e del vino e seguiti da un ringraziamento.



Il calendario

Nell’epoca intertestamentale il calendario usato non era unico, si possono individuare almeno due calendari: solare ed il luni-solare. Forse a Qumran utilizzavano un ulteriore calendario, le differenze temporali presenti nei Vangeli sono riconducibili in parte ai due calendari maggiori ed alla necessità letteraria dei testi, difficilmente al calendario della comunità forse sconosciuto all’esterno.



Il matrimonio

Nella tradizione cristiana l’indissolubilità del matrimonio è chiara e contrasta con la versione del ripudio del mondo giudaico. Nella comunità del Mar Morto non solo si escludeva il ripudio anche le seconde nozze erano rifiutate; in questo c’è un certa concordanza tra le due comunità, forse dovuta ad una nuova sensibilità etica nell’ambiente del tempo.



La dottrina

Le linee del pensiero e della vita quotidiana emersi dai testi delle grotte, indicano un insieme di concezioni fondamentali da applicare ad una vita rigorosa. La dottrina e la vita del gruppo si fondano soprattutto su dati biblici, dunque ritrovando molti elementi in comune con altri gruppi giudaici del periodo.

Aspetto specifico del pensiero di Qumran è quello di unire l’intensa coscienza della vicinanza degli ultimi giorni con l’adeguare la condotta di vita ai più rigidi precetti della legge. Se il giudaismo rabbinico mostra grande impegno nel rispetto della legge e il cristianesimo delle origini pone l’accento sull’avvenimento escatologico, Qumran vive intensamente entrambe le opzioni.

E’ complicato presentare una visione completa di un pensiero mai esposto in modo sintetico nei testi, si faranno di seguito solo brevi accenni.



La predestinazione

“La regola della comunità” presenta un’elaborata teologia della predestinazione applicata alla storia e al comportamento umano, da Dio procedono tutte le azioni umane secondo un piano ben stabilito, dal male derivano tutti gli errori umani. Si teorizza la definizione a priori di Dio del corso della storia.



L’aldilà

I corpi sono corruttibili, mentre le anime immortali vivono in eterno, scendono dall’alto e sono imprigionate nei corpi, sciolte dai vincoli tornano verso l’alto dove vivono nella grande pace del Signore, fino, forse, alla resurrezione fisica.



Le due vie

Sono quella della luce e quella delle tenebre (bene e male), tutto l’universo è coinvolto in questa dualità, sotto il fermo controllo di Dio. La lotta tra le due parti terminerà solo quando Dio verrà nel giudizio finale.



La comunità della nuova alleanza

Con un resto del suo popolo Dio ha stretto una nuova alleanza, con il vero Israele prospererà l’albero della giustizia e della fedeltà. Il gruppo realizzava una vera vita comunitaria richiamandosi alla struttura dell’Israele biblico, durante il cammino nel deserto, perpetuando gli aspetti tribali e tradizionali.



Il culto

La comunità probabilmente non offriva sacrifici animali, innalzava preghiere e lodi come sacrifici delle labbra rivolti al Creatore.



L’Escaton

Alla fine della storia, a cui i componenti della comunità si stavano preparando con l’ubbidienza ai precetti di Dio, Il Signore farà la sua venuta, invierà le grandi guide del futuro: un profeta e due messia (quello davidico e quello sacerdotale) per la definitiva vittoria sulle forze del male. L’idea di una guida secolare e una spirituale per i tempi finali è presente in vari testi della comunità.

Dopo la guerra finale ci sarà la resurrezione dei morti, una nuova comunione con Dio e gli angeli, in una nuova Gerusalemme dove avrà sede un nuovo tempio del Signore purificato e legittimo.



La scrittura

La coscienza profonda e l’impegno richiesti dalla nuova alleanza, sono collegati all’interpretazione della Scrittura, lo studio della Legge era fondamentale a Qumran, dallo studio la comunità trovava gli elementi chiave del proprio pensiero e della condotta. L’interpretazione della Scrittura non solo rivelava l’arrivo degli ultimi giorni, indicava le norme particolari da seguire per i membri della nuova alleanza durante il tempo della malvagità. Gli insegnamenti della Torah erano stati rivelati e la loro autorità assoluta era fuori discussione.



Un problema (il frammento della grotta 7)

Negli anni 70 un gesuita spagnolo (J.O. Callaghan) volle dimostrare la presenza in piccoli frammenti in greco di testi del NT. Se nelle grotte del Mar Morto vi erano documenti neo testamentari ciò poteva indicare la presenza di cristiani presso la comunità, di conseguenza la necessità di nuove datazioni degli scritti cristiani.

Tale ipotesi non ha avuto un grande successo, in particolare quella legata al frammento 7Q5 confrontato con Mc 6,52-53, il testo è troppo breve, l’analisi poco chiara per avere la certezza di una corrispondenza. Si deve a tutt’oggi, nonostante i numerosi tentativi, escludere una presenza di testi cristiani nelle grotte.



Le numerose discordanze tra la comunità di Qumran e quella del Nazareno portano alla seguente conclusione: in cristianesimo è un fatto religioso originale. La novità del cristianesimo non è il prodotto di uno sviluppo posteriore, parte dalla persona e dall’insegnamento di Gesù. Resta esclusa qualsiasi filiazione del cristianesimo primitivo da Qumran.

Fra i due movimenti religiosi esistono delle somiglianze di fondo e di forma, spiegabili con l’origine dal medesimo ambiente giudaico. Nella predicazione di Gesù non vi è nulla specificatamente esseno, anzi molti tratti, a lui essenziali, sono contrari al pensiero di Qumran.

Forse nell’organizzazione della Chiesa di Gerusalemme o nella formulazione del pensiero paolino e giovanneo alcuni elementi si incontrano, facendo ipotizzare la conoscenza del pensiero del Mar Morto, tali influenze sono sempre secondarie e marginali. A Qumran non vi è nulla corrispondente o preparatorio alla cristologia del NT, punto essenziale del messaggio cristiano.

Fraternamente in Cristo

wontolla rsproject@libero.it

http://www.geocities.com/zio_zeb2001/b3.html

GESU' ERA ESSENO?

DAL CENTRO NT-BLASFEMIA



GESU' ERA ESSENO?
Gesù sapienza divina incarnata non aveva bisogno di maestri terreni,eretici esseni
o pagani idolatri impuri indù.E' blasfemo solo pensare queste diavolerie.
Noi abbiamo avuto come maestro dei testi di Qumram il grande e ora defunto
Dott.Luigi Moraldi,egli ci ha insegnato che tra Gesù e gli esseni c'è un abisso.
Dal Nuovo Testamento sappiamo,che i farisei volevano uccidere Gesù,perché
non rispettava il Sabato,compiendo guarigoni,per questioni di lavanda delle mani.
Ora chi legge i testi di Qumram che si presume siano appertenuti agli esseni,
scoprirà che sul Sabato e la lavanda delle mani e altri battesimi erano molto
pù rigorosi dei farisei,figuriamoci come odiavano Gesù quando lo sentivano predicare.
Moraldi ci ha spiegato che gli esseni erano paganeggianti pre-gnostici,conoscevano
le cure con le erbe e le pietre,preparavano ammuleti magici,erano astrologi e compilavano
oroscopi,avevano legami con la setta dei terapeuti d'Egitto,i quali pur essendo considerati
ebrei,erano piuttosto pagani collegati con le scuole esoteriche d'Alessandria,magisti,
quindi considerati impuri dai farisei.Gli esseni aspettavano un Messia sacerdote-guerriero
che li avrebbe aiutati a liberare la loro terra dai romani,infatti gli esseni erano una sorta
di monaci-soldati.Quindi Gesù con gli esseni non ha alcun legame,tranne gli elementi
che sono comuni a tutte le correnti ebraiche d'allora.Dal Nuovo Tetamento sappiamo
che Gesù non è stato in nessuna scuola di rabbini,e tanto meno di enciclopedici
maghi eretici esseni, ma la sua dottrina veniva direttamente dal Padre suo celeste;
V.Giov.7,15-18.----Gesù già a dodici anni faceva quello che il Padre suo celeste
gli ordinava;V.Luca,2,49.
Si potrebbe continuare ancora per svelare l'infinita e divina sapienza di Gesù,
per ora basta così,ne riparleremo.
http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

ANCHE GLI EVANGELICI PENTECOSTALI VOGLIONO UN GESU' ESSENO !

ANCHE GLI EVANGELICI PENTECOSTALI VOGLIONO UN GESU' ESSENO !
UN ARTICOLO DA UN SITO PENTECOSTALE

L'ESSENISMO


"L'essenismo divenne un movimento con alcune migliaia di adepti,
sparsi in molte città, a cominciare da Gerusalemme, ove pare che un
quartiere fosse loro riservato. Gli esseni erano degli
ultraosservanti, convinti che tutti gli altri Giudei fossero
contaminati, al punto che le pratiche di purificazione degli altri non
erano più in grado di funzionare. Soltanto l'adesione alla setta
garantiva l'efficacia delle pratiche purificatorie, che venivano
osservate con estremo rigore: anzi, gli esseni si ritenevano i soli
puri, al punto da credersi contaminati se un altro giudeo li avesse
toccati. Anche all'interno della setta, chi già da tre anni pratcava
le norme strettissime che caratterizzavano la loro vita era
contaminato, se soltanto toccato da un altro adepto che fosse
diventato esseno da meno tempo.Nelle proprie comunità riproducevano in
piccolo la comunità giudaica ideale, con esseni sacerdoti e altri
laici, ciascuno con funzioni precise nella struttura comunitaria,
organizzata piramidalmente sotto un mebaqqer, o "controllore",
"episcopo". Tutti, però, si sentivano investiti di un'autorità quasi
sacerdotale e, sopratutto, militare, in quanto esercito di Dio, pronto
a combattere la battaglia escatologica contro le forze delle tenebre.
Perciò applicavano a se stessi le norme di purità che Mosè - stando
alla tradizione - aveva dettato per i sacerdoti e per l'esercito
accampato. Si immergevano completamente in acqua, per un bagno
purificatorio, almeno due volte al giorno, prima dei pasti, il cui
cibo, sempre per evitare contaminazioni, era prodotto da membri della
comunità, ovviamente in stato di purità rituale. Evitavano le bevande
fermentate e i liquidi contaminanti, come l'olio, oppure li
producevano essi stessi, come facevano con il miele.Esistevano due
tipi di comunità, quelle di soli uomini che - caso eccezionale nel
mondo giudaico - praticavano la continenza, per evitare la
contaminazione rituale che derivava dall'uso del sesso, e quelle di
esseni con famiglia. In questo caso, gli esseni si sposavano
esclusivamente per obbedire all'ordine di riprodursi (Gen 9,1):
evitavano quindi i matrimoni con mogli bambine, ma aspettavano la
terza mestruazione, così da essere sicuri che le future mogli
sarebbero state atte alla riproduzione, dopo il secondo figlio, poi,
ritenendo di aver ottemperato all'ordine divino, sospendevano i
rapporti sessuali"


Questo è una breve descrizione che lo storico Edmondo Lupieri dà degli
esseni, e dimostra che ci sono pareri nel mondo universitario un pò
diversi da quelli dati da voi del centro anti blasfemia.Appare molto
improbabile la storia delle orge sessuali e degli amuleti in comunità
così rigorose come gli esseni, salvo in frange sparse, potrebbe anche
essere possibile.
Non bisogna scordare che è comunque grazie agli esseni che sono stati
ritrovati antichi manoscritti preziosi come quelli di Qumran, quindi
dipingerli solamente da setta blasfema ed eretica è comunque un
azzardo; se vogliamo essere pignoli i samaritani erano molto peggio,
commistionavano elementi pagani con credenze giudaiche.


Ad maiora.


Clint Eastwood.


http://groups.google.com/group/BENVENUTI_NEL_REGNO/browse_frm/thread/...


IL CENTRO ANTI-BLASFEMIA RISPONDE


L'ARTICOLO CHE RIPORTA E' ABSOLETO-IN QUESTI ULTIMI ANNI SI SONO FATTI
ULTERIORI STUDI.
NOI CI AGGIORNIAMO DI CONTINUO A RIGUARDO-SIAMO IN CONTATTO CON
STUDIOSI INTERNAZIONALI ED ARCHEOLOI ISRAELIANI-ULTIMAMENTE DEGLI
SCAVI PRESSO QUMRAN HANNO PORTATO ALLA LUCE
TANTISSIMI OGGETTI-ESI PENSA CHE LI VIVESSERO DELLE PERSONE RICCHE-NON
CERTO DEI MONACI-SOLDATO COME GLI ESSENI-INFATTI NESSUNO ANCORA PUO'
DIRE CON CERTEZZA SE A QUMRAN VIVEVANO GLI ESSENI O SE I LIBRI TROVATI
ERANO STATI NASCOSTI IN VISTA DELLA GUERRA CON I ROMANI.
SE LEI INSISTE VUOLE INSINUARE CHE GESU' ERA ESSENO-MA GLI ESSENI
ERANO MAGHI-QUINDI BESTEMMIA !


http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia/pendmsg?hl=it

Che schifo credere che Gesù era un mago esseno,come fanno le sette occulte teosofe e new-age!

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Conosciamo il falso cristiano defunto P. Pixner,che asseriva che Gesu' era esseno.,
Noi da anni conosciamo tutto sugli esseni,possediamo volumoni e siamo in contatto diretto con
i gruppi di archeologi in Israele.Gli esseni erano eretici,credevano in scienze pagane,come
l'astrologia,facevano oroscopi,e creavano ammuleti magici e facevano anche altre cose tipo
riti di sesso sacro.Se volete potete documentarvi.Chi asserisce che Gesu' era esseno
nega la sua divinità,Gesù è sceso dal cielo,la sua dottrina viene dal Padre,non andò
a cuola dai rabbini,e nemmeno dai maghi esseni,non ne aveva bisogno.
Ha fatto scandalo ultimamente,la dichiarazione del Papa,che pensa he Gesù
era amico degli esseni,come dice Enzo Bianchi,che ora nega.
La chiesa cattolica è cambiata,hanno accettato il film;"I GIARDINI DELL'EDEN" di A. D'alatri,dove Gesù va in India
e poi impara la magia dagli esseni,però quando il secolo scorso gli atei accusavano
Gesù di essere esseno,la chiesa cattolica faceva battaglie dure contro di loro,
perché un Gesù esseno porta al crollo della religione cristiana.Il cristianesimo
passerebbe da una religione rivelata,a una setta eretica ebraica.
Secondo gli esperti Gesù e gli esseni litigherebbero di continuo,un esempio fra mille.
Gesù e i farisei non andavano d'accordo sul rispetto del sabato e della purità,
ora gli esseni erano più rigorosi dei frisei,se i farisei volevano uccidere Gesù per queste regole,
figuriamocci gli esseni.Poi gli esseni erano monaci-soldati si prepravano
a fare la guerra ai romani,aspettavano un Messia guerriero e non un Messia celeste come Gesù.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------I GIARDINI DELL'EDEN

http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=208816


A. D'Alatri,ha fatto questo film per dimostrare che Gesù non era Figlio di Dio, nato dallo Spirito Santo,nemmeno un profeta un Santo,ma un giovane ignorante che per farsi strada andò a caccia d' avventure.Così nel film vediamo Gesù che lascia la ragazza che lo vuole,e con i risparmi di sua madre parte a caccia di avventure.Entra nella guerriglia zelota anti-romana,si ferisce un braccio, poi diventa carovaniere e va in India,qui vede la statua di Budda,non sa cosa fare e chiede consiglio all'amico carovaniere,gente impura,pagana e criminale. Poi lo vediamo,sotto la luna passare la notte con una ragazza esotica. Finisce nel monastero di Qumran,dagli esseni che gli insegnano le arti magiche e come guarire.Viene preso dalle ossessioni,va via dal monastero,e chiede consiglio a G.Battista,su cosa deve fare,il quale gli consiglia il deserto. Qui,vince l'ossessione,e prende in braccio e culla il matto che l'ossessionava. Poi lo vediamo intento a curare un cieco,poi incontra dei pescatori,ai quali chiede di insegnargli a pescare gli uomini,ed inizia così la sua avventura di guaritore con i segreti esseni.Per fare questo film,D'Alatri non si è ispirato ai vangeli ufficiali,ne tanto meno ai vangeli apocrifi e gnostici,dove Gesù e ancora più divinizzato,per non parlare dei manoscritti di Qumran del Mar Morto,che sono copie del Vecchio Testamento e regole della comunità essena e opere di divinazione e astrologia,dove non c'è traccia di Gesù, chiuque vuole verifichi.In verità D'Alatri ha realizzato questo film insieme allo scrittore Miro Silvera,il quale ha publicato l'omonimo romanzo(ed.Piemme e Feltrinelli).Per costruire il loro Gesù dai 12-30 anni,D'Alatri-Silvera hanno lavorato di fantasia,,prendendo qualche spunto nei recenti libri e romanzi di teosofia e New-Age,dove si para di un Gesù che va in India,per finire negli esseni.Però mentre nella teosofia e New-Age,Gesù è un grande iniziato,nel film Gesù è un ignorante ,un peccatore libertino,un guerriero zeloto,un caraovaniere,un sincretista e mago esseno.Questo Gesù,non sarebbe stato accettato dagli ebrei religiosi e pii,e il cristianesimo non sarebbe mai nato. Il Gesù dei vangeli ufficiali,ma anche apocrifi e gnostici è totalmente diverso,prima di tutto Gesù preesisteva,egli stesso insegnava che era il Figlio di Dio sceso dal cielo,e prima che Abramo fosse Lui era,e il Padre lo aveva mandato,e non aveva bisogno di nessun maestro terreno,tanto meno degli eretici esseni,Lui si definiva l'unico vero Maestro,la Luce del mondo,la sua dottrina veniva dal Padre,era Re per questo era venuto in questo mondo che non era il suo regno,non aveva bisogno dei rozzi e crudeli zeloti,ma disponeva di Legioni d'Angeli,infatti gli Angeli lo servivano.Gesù,nacque per opera dello Spirito Santo,era divino e Santo dalla nascita,già a 12 anni dichiara che si deve occupare delle cose che riguardano il Padre suo.Fino ai 30 anni visse a Nazaret,lavorava,costruiva aratri.Era talmente Santo, che quando da Nazaret si recò da G.Battista,questi voleva lui stesso farsi battezzare da Gesù. Gesù,disse al Battista,che era doveroso adempiere ogni giustizia,quindi Gesù entrò in acqua,ma risalì subito,essendo senza peccato,ed ecco il cielo si aaprì e lo Spirito Santo,sotto forma di colomba scese su di lui,e venne una voce dal cielo che diceva :"Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho posto la mia compiacenza".Dio stesso,testimoniava la natura divina,e la santità del suo Unigenito Figlio Gesù Salvatore. l

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MARCO VANELLI-CATECHISTA-LUCCA

Inserito in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia dopo la defezione del regista americano Mike Figgis, I giardini dell’Eden era assai atteso per la curiosità dell’argomento affrontato: gli anni giovanili di Gesù.

Alessandro D’Alatri, coadiuvato dallo sceneggiatore ebreo Miro Silvera, ha scelto di raccontare il periodo che i vangeli trascurano, cioè gli anni che vanno dai dodici (quando troviamo Gesù a Gerusalemme con i dottori del tempio, dopo di che si sa che crebbe "in sapienza, e grazia davanti a Dio e agli uomini" (Lc 2,52) ai trenta, quando inizia la predicazione (Lc 3,23).

L’idea in sŽ era ottima, dal momento che si poteva cercare di mostrare il quotidiano di Gesù a Nazaret, il suo vivere «laicamente» nella realtà del tempo, la sua partecipazione alla vita della città e il suo impegno professionale come carpentiere (Mc 6,3), il suo essere messia anche senza gesti messianici, il suo essere il salvatore passando inosservato. E’ un Gesù che ci manca quello, di cui abbiamo bisogno a volte come punto di riferimento nella vita familiare e lavorativa di tutti i giorni. E’ il Gesù preso a modello da Charles De Foucauld per la sua congregazione, il Gesù segreto, il Gesù silenzioso, il Gesù operaio, il Gesù laico.

D’Alatri — tanto vale dirlo subito — opta per un Gesù-New Age, tormentato giramondo, che scopre la sua vocazione dopo aver fatto esperienze fuori di Nazaret, dopo aver lasciato la bottega paterna dove lui è l’unico tra i figli di Giuseppe ad avere gli occhi azzurri. Questo del colore degli occhi è il principale motivo di alterità rispetto alla sua famiglia. Di Giuseppe, falegname e rabbino, viene sottolineato che ha già avuto figli da matrimoni precedenti e poiché in cuor suo soffre a dover applicare la legge mosaica che prevede la lapidazione nei confronti delle donne che hanno commesso adulterio con i soldati romani, si capisce che ha accolto Maria presso di sŽ per salvarla da analoga fine. Da dove vengano, quindi, i cromosomi degli occhi azzurri il film non lo dice: forse da un Padre celeste, forse da un soldato romano di origini nordiche [sia detto assolutamente per inciso: questa era la teoria di un certo Adolf Hitler].

Perché Gesù-New Age? Perché il giovane Jeoshua, così« si chiama, a un dato punto della sua vita familiare decide di seguire le orme del cugino Giovanni, contestatore desideroso di lasciare la natia Nazaret [sic] per conoscere i fermenti della capitale. Anche Jeoshua parte, e a Gerusalemme entra in contatto con i fondamentalisti zeloti, i mercanti che fanno viaggi in oriente e, da l«, con gli esseni della comunità di Qumran, sul Mar Morto. In questo itinerario rientra anche un accenno di idillio con una ragazza durante la sosta in un’oasi, momento garbato descritto con delicatezza. Un Gesù giovane, quindi, pensato come i giovani di oggi, neoromantici che vanno dove li porta il cuore.

Il cuore di Jeoshua lo porta in oriente, di fronte a una statua del Buddha, dove si pone in meditazione. Quella di far incontrare Gesù con il buddismo attraverso le vie dei mercanti rientra appieno nelle fantasticherie della letteratura New Age, sempre più pseudo-archeologica e pseudo-storica. Fatto sta che al ritorno dall’oriente Jeoshua dichiara testualmente che: "ogni uomo ha la sua verità" e che "se rispetterai il tuo cuore non avrai niente da temere". Non è chiaro se poi dopo i trenta anni Gesù metta la testa a partito e riveda le sue affermazioni giovanili correggendole con "io sono la verità" (Gv 14,6) e "dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive" (Mc 7,21).

Inoltre ad accompagnare il viaggio di Jeoshua ci sono un paio di eloquenti inquadrature al cielo azzurro con le nuvole in viaggio, praticamente la cifra stilistica e estetica della Nuova Era: basta guardare le copertine dei CD o delle riviste annesse. E se non bastasse, una volta entrato nella comunità degli esseni ed aver imparato varie discipline, Jeoshua se ne va dopo un lungo discorso di accusa alla rigidità della loro regola, il loro formalismo, il loro vivere lontani dalla gente. Rifiuta cioè la dimensione organizzata e istituzionale della vita religiosa, evidente allusione alla chiesa d’oggi, al punto che D’Alatri lo fa guardare per due volte in macchina (verso gli spettatori) durante il suo discorso, per rafforzarne l’attualità.

Fosse solo per questo, il film si aggiungerebbe alle altre versioni personalizzate della figura del Cristo che in letteratura e al cinema sono sempre esistite, spesso anche stimolanti per la fede di un cristiano (si pensi al tanto frainteso film di Scorsese). Ma D’Alatri va oltre e pretende di dare veridicità storica alle sue fantasie. Così« incastra il racconto filmico tra un prologo di carattere storico e un epilogo fedelmente evangelico, così« da suffragare ciò che ha inventato in mezzo.

L’inizio mostra il ritrovamento casuale avvenuto nel 1947 in Palestina dei rotoli della comunità di Qumran, abbandonati dentro strette giare di terracotta. Si trattava di testi biblici e regole della comunità logorati dall’uso dei monaci, ma che per rispetto non potevano essere distrutti. Così li seppellivano nelle grotte intorno alla comunità, in una delle quali un pastorello li scoprì accidentalmente cinquant’anni fa inseguendo una capra. L’episodio, ricostruito con grande precisione, apre il film e fa scattare un flash back all’anno 30 quando Jeoshua, accolto dai monaci, racconta loro la sua storia.

Al termine di questa parte centrale Jeoshua segue l’esempio di un altro monaco insofferente alla regola [si tratta di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti] e se ne va da Qumran. I pochi episodi che seguono coincidono con la vita pubblica di Gesù: il battesimo, il deserto, la chiamata dei primi discepoli, la guarigione della suocera di Pietro.

Quindi D’Alatri pone il suo Gesù adolescente e giovane [ma a trenta anni si era già adulti da un pezzo nel mondo antico] tra la cronaca storica (il prologo) e il vangelo (l’epilogo), creando un’apparente continuità logica che invece puro racconto filmico.

Con questo non vogliamo mettere in dubbio l’onestà della ricerca personale di D’Alatri nei confronti di Gesù. Egli afferma di aver letto più di cinquecento testi, di essersi consultato con biblisti e teologi [anche con Enzo Bianchi della comunità di Bose, ci risulta], di aver riscoperto il vangelo dopo anni di un cattolicesimo distratto e formale. Di questo non possiamo che gioirne. Ma il suo film crea solo confusione e si dirige pericolosamente verso il sincretismo delle Nuove Tendenze che già su queste pagine abbiamo cercato più volte di smascherare.

Il discorso di D’Alatri si fa debole, inoltre, sul piano artistico, dato che il film ha un andamento prettamente televisivo, con scenari da Bibbia-tv, luci false e attori dallo scarso mordente. Kim Rossi Stuart fa bella mostra di sŽ, ma non basta a creare un personaggio credibile. Purtroppo per D’Alatri non serve nemmeno per richiamare quei fantomatici giovani spettatori, cui il film sembra diretto, nelle sale, visto che sta andando malissimo al botteghino. E a poco servono anche le apparizioni-specchietto di Jovanotti e Saturnino.

In Toscana si è visto solo in due cinema d’essai, a Firenze e Pisa. Qualora uscisse anche nella provincia di Lucca i catechisti e gli operatori pastorali farebbero bene a precipitarsi a vederlo, proprio per valutare di persona come anche Gesù possa essere oggetto di una rilettura in chiave con i Tempi Nuovi. Una lettura in apparenza innocua, buonista e spiritualista. Tanto che buona parte della critica cattolica ha approvato e difeso il film durante e dopo la Mostra veneziana. D’Alatri sta attualmente girando l’Italia per presentarlo nelle diocesi e ha ricevuto il placet da parte di don Dario Viganò [responsabile per il cinema della Cei], mons. John Foley [presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali] e mons. Enrique Planas [direttore della cineteca vaticana]. Il «Messaggero di Sant’Antonio» ha pubblicato una lettera del regista a tutti i parroci italiani e «Famiglia Cristiana» n. 37 ha messo in copertina Kim Rossi Stuart in versione Jeoshua, titolando: Il vangelo fa ancora notizia. Dall’ultimo Gesù cinematografico alla nostra Bibbia a fascicoli [ogni commento ci sembra superfluo].

E’ bene non solo che i catechisti lo vedano, ma che ci accompagnino i gruppi giovani e ne discutano, ne facciano una lettura attenta e dettagliata, spieghino in cosa e perché Jeoshua non è Gesù, dove stanno i trabocchetti e se tutti siamo d’accordo nel considerarli trabocchetti.

Non dimentichiamo che D’Alatri ha al suo attivo anche la campagna pubblicitaria Lavazza, di cui ci siamo già occupati in passato (cfr. «Educare alla fede» n. 10, dicembre 1996). Afferma in proposito D’Alatri:

]] Delle promesse più grandi che nel vecchio testamento veniva fatta agli ebrei era il Giardino dell’Eden. [...].E la promessa di un premio finale, così straordinaria come quella dei Giardini dell’Eden, era in qualche modo a me vicina come la promessa cattolica del Paradiso. In quel periodo lavoravo già da un po’ di tempo a una fortunata campagna pubblicitaria per un noto caffè, ambientata proprio in Paradiso, che anziché risultare blasfema e irriverente, era piaciuta moltissimo agli italiani. Era un paradiso che aveva colpito l’immaginario di tutti. Fatto di nuvole di cotone e fondali cielo, e tutto nello stereotipo dell’immaginario collettivo sembrava corretto" (da: Alessandro D’Alatri-Miro Silvera, Attraversando i Giardini dell’Eden, Frassinelli, 1998, p. 8).

Tutto nello stereotipo dell’immaginario collettivo sembrava corretto: può essere vero per il paradiso consumista del caffè Lavazza, può essere vero per il Gesù pre-evangelico dei Giardini dell’Eden. Ma «sembrare» non è «essere» e la nostra fede si basa su qualcosa di più concreto che le nuvole di cotone e i fondali color cielo.


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I GIARDINI DELL'EDEN DI A.D'ALATRI-UN GESU' NEW-AGE-PAGANO ACCETTATO DALLA CHIESA CATTOLICA raimondo




----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ENZO BIANCHI ACCUSATO DI RESIA PER AVER DETTO,CHE FORSE GESU' ERA AMICO
CON GLI ESENI

http://www.collettivamente.com/articolo/406347.html


[status: godo con poco ON]

Spesso Enzo Bianchi è stato preso per i fondelli, se non accusato di quasi
ereticità, per alcuni sue opinioni esegetiche riguardanti Gesù e la sua
vicinanza o conoscenza alla comunità degli esseni.
Non si tratta delle minchiate di fantastoria che tanto trovano successo
negli scaffali delle librerie e nelle bacheche di ICR; più semplicemente a
partire dagli scritti neotestamentari, l'analisi del Battista, del suo stile
di vita, della sua predicazione e del rito di purificazione, lo accostava
alle consuetudini della comunità ebrea nota per Qumran.

Lo stesso dicasi per Gesù, la sua predicazione, il suo celibato e la
vicinanza al Battista.
Per non parlare dell'"ultima cena" secondo Giovani (forse il più attento al
rispetto della cronologia degli avveniemnti Pasquali) che giustappunto
coinciderebbe con il calendario esseno e permetterebbe lo svolgimento del
processo religioso e romano in tempi umanamenti accettabili.

Comunque Bianchi sempre a sottolineato che si trattasse di sue opinioni
personali e solo di ipotesi (nessuno parla di Gesù come esseno) su questioni
marginali.

Ora il Papa, quello che per Magister ed Magisteriali di ICC è nemico di
Bianchi, Martini icrc & co., afferma la stessa cosa, prima nella predica del
Giovedì Santo*, poi nel suo testo sulla vita di Gesù.

Interessante questa mattina sentire padre Livio di radio Maria, dare ragione
al papa, sottolineando la logicità del ragionamento del Santo Padre, quasi
l'ovvietà.
Salvo dimenticarsi che lui era uno di quelli che riteneva delle fesserie
l'accostamento di Gesù con gli esseni.

[godo con poco OFF]

*:
La scoperta degli scritti di Qumran ci ha nel frattempo condotto ad una
possibile soluzione convincente che, pur non essendo ancora accettata da
tutti, possiede tuttavia un alto grado di probabilità. Siamo ora in grado di
dire che quanto Giovanni ha riferito è storicamente preciso. Gesù ha
realmente sparso il suo sangue alla vigilia della Pasqua nell'ora dell'
immolazione degli agnelli. Egli però ha celebrato la Pasqua con i suoi
discepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno un
giorno prima - l'ha celebrata senza agnello, come la comunità di Qumran, che
non riconosceva il tempio di Erode ed era in attesa del nuovo tempio.
lnk.in/4np9
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STESSA CRITICA AL PAPA


http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=412
Chi non conosceva da vicino gli scritti del cardinale e teologo Ratzinger è restato sorpreso il Giovedì Santo di quest’anno ad ascoltare – con l’omelia della messa “in coena Domini” – quanto il nostro papa simpatizzi per la comunità degli Esseni e il suo verosimile rapporto con “Gesù e la sua famiglia”: l’ipotesi che egli abbia festeggiato la Pasqua seguendo il calendario degli Esseni e che la sua – quindi – sia stata una “cena” senza agnello. Forse il papa ha concesso troppo a un’ipotesi suggestiva, forse non è ragionevole supporre che Gesù potesse fare suo un calendario alternativo a quello del Tempio, ma qui non mi interessa quella questione da specialisti, voglio solo segnalare un’altra occasione in cui Benedetto esprime quella stessa simpatia: ed è il primo capitolo del volume su Gesù (vedi post del 6 maggio e precedenti), dedicato al battesimo nel Giordano. Descrive la scoperta dei papiri di Qumram e così prosegue:Ci colpisce la devota serietà di questi scritti: sembra che Giovanni il Battista, ma forse anche Gesù e la sua famiglia, fossero vicini a questa comunità. In ogni caso i manoscritti di Qumram presentano molteplici punti di contatto con l’annuncio cristiano. Non è da escludere che Giovanni il Battista abbia vissuto per qualche tempo in questa comunità e abbia in parte ricevuto da essa la sua formazione religiosa (34)Ecco un brano che ci dice quanto sia viva e recettiva la ricerca del volto di Gesù condotta da Ratzinger in tutta la sua vita e l’entusiasmo da cui fu preso – in gioventù – quand’ebbe a conoscere i testi di Qumram. Entusiasmo di chi meglio poteva intendere, grazie a quel raffronto, le parole e i gesti di Gesù. Il segreto di un libro scritto dal papa sta anche in queste curiosità che suscita e appaga. Il cristiano Ratzinger può entrare in diatribe, esprimere preferenze e struggimenti, esporsi in ipotesi che un papa non oserebbe stante la responsabilità che porta. Ed ecco l’idea di muoversi senza rete, come sospendendo la propria pretesa magisteriale, per dire tutto e meglio attirare l’interesse dei contemporanei e contribuire – anche per questa via – a far conoscere Gesù all’umanità di oggi. Per porsi pienamente come apostolo il papa scende dalla cattedra e cammina con noi per un tratto di strada.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Che schifo credere che Gesù era un mago esseno,come fanno le sette occulte teosofe e new-age!

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

GESU' NON ERA ANDATO A SCUOLA DAI RABBINI E NON ERA NE FARISEO E NE ESSENO

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GESU' NON ERA ANDATO A SCUOLA DAI RABBINI


E NON ERA NE FARISEO E NE ESSENO


***********************************************************************


CITAZIONI DAL NUOVO TESTAMENTO


Gesù non era stato a scuola dei rabbini; V.Giovanni: 7,15.


Gesù non era stato nemmeno a scuola degli esseni, in nessuna


scuola, infatti la sua dottrina viene da Dio; V.Giovanni: 7,16.


Gesù è critico verso i sadducei; V.Matteo: 22,29-32.


Gesù è critico verso i farisei; V.Matteo: 23,13-39.


Gesù rifiuta categoricamente la tradizione orale che sarebbe il pre-
Talmud;


V.Marco: 7,1-23-----V.Luca: 11,37-54.


Gesù viene riconosciuto come un maestro diverso dagli altri; V.Matteo:
7,28-29.


Perfino farisei colti e influenti riconoscono che Gesù è illuminato da
Dio; V.Giovanni: 3,1-2.


Gesù stesso stabilì che non era venuto ad abolire la Torah ma a
completarla; V.Matteo: 5,17-20.


Però Gesù innaugura una nuova era, quella del Regno dei Cieli;
V.Matteo: 4,17.......; 11,13


***************************************************************************­**********************************


Oggi circola negli ambienti cristiani sia protestanti sia evangelici
che cattolici,


che Gesù era giudeo, viene detto questo con tale tono da fare
intendere quasi


che Gesù non era quello riportato dai Vangeli canonici, ma un Gesù
totalmente


giudeo, un fariseo, un rabbino, un esseno.


Queste sono menzogne, fatte da ignoranti della Parola del Signore.


Dovete riflettere prima di dare queste nozioni di pseudo-teologia.


Se Gesù era un rabbino fariseo, non sarebbe stato condannato dal
Sinedrio.


Già all'inizio della sua missione i farisei e gli erodiani cercano di
farlo perire;


cit; Vangelo secondo Marco: 3,1-3,6, vediamo che i maliziosi farisei
cercavano


l'occasione per accusare Gesù, restati delusi dalla sua potenza,


ed avendo come scusa l'infrazione del riposo sabatico, complottarono
con


gli erodiani, come farlo perire, perché evidentemente Gesù era
diverso da loro.


Anche i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani trovavano Gesù
diverso da loro,


cit; Vangelo secondo Marco: 11,27-11,33, vediamo che ai capi dei
sacerdoti,


agli scribi ed anziani, da molto fastidio l'autorità di Gesù, infatti
poi questi inviano


farisei ed erodiani a Gesù per coglierlo in fallo in qualche parola,
cit; Vangelo


secondo Marco: 12,13-12,17, ma non riuscirono a cogliere in fallo
Gesù,


piuttosto i farisei rimasero stupiti per la grande saggezza di Gesù.


Propio in questo periodo pure i sadducei misero alla prova Gesù,


cit; Vangelo secondo Marco: 12,18-12,27, ma Gesù è vittorioso contro


i sadducei, e non solo li smaschera dicendo loro che sono in errore,


cit; nel versetto: 12,24 e nel versetto: 12,27. Quindi Gesù era
diverso dai farisei,


dagli erodiani, dagli scribi, dagli anziani, e dai sacerdoti, tanto
che tutti loro


lo odiavano e volevano coglierlo in fallo per accusarlo, e volevano
farlo perire.


Quindi Gesù non era affatto un giudeo come gli altri.


Molti affermano che sebbene Gesù non era un fariseo, almeno era
discepolo


di Giovanni il Battista. Ma se si analizzano i brani del Vangelo, la
realtà è diversa.


Gesù si presenta a Giovanni Battista per il battesimo,


cit;Vangelo secondo Matteo: 3,13-3,17, leggendo vediamo che Giovanni


in principio riconoscendo la superiorità del suo parente Gesù,


invoca di essere da lui battezzato, questa è la mirabile potenza dello
Spirito Santo.


Successivamente i discepoli di Giovanni si scandalizzano per


il comportamento di Gesù ed i suoi Apostoli, cit: Vangelo secondo
Marco: 2,18,


qui vediamo una discussione sul digiuno, e notiamo che l'insegnamento
di Gesù


è diverso da quello di Giovanni, tanto che dopo Giovanni manda i suoi
discepoli,


ad avere la conferma sulla messianicità di Gesù, cit: Vangelo secondo
Matteo: 11,2-11,6,


ma in questo brano vediamo che Gesù conferma la sua messianicità.


I fatti ci dicono che Gesù è unico e si differenzia da Giovanni che
era profeta , cit; Vangelo secondo Matteo: 11,7-11,15,


qui Gesù spiega la grandezza di Giovanni, ma anche la sua distanza
dal Regno dei Cieli.


Ecco che Gesù stesso fa chiarezza.


Praticamente in questo brano Gesù dissocia la sua dottrina da quella
di Giovanni.


Gesù era davvero diverso da tutti gli atri giudei, Gesù insegnava una
dottrina nuova.


Si Gesù è unico perché non era un uomo comune, né soltanto un profeta,
ma era ed è e sarà


per sempre l'Unigenito Figlio di Dio, e nostro Messia.


***************************************************************************


Appendice


GESU' NON ERA ESSENO


DA QUALCHE TEMPO I CATTOLICI VEDONO DI BUON OCCHIO UN GESU' ESSENO


Conosciamo il falso cristiano defunto il benedettino P. Pixner,che
asseriva che Gesu' era esseno.
Noi da anni conosciamo tutto sugli esseni,possediamo volumoni e siamo
in contatto diretto con
i gruppi di archeologi in Israele.Gli esseni erano eretici,credevano
in scienze pagane,come
l'astrologia,facevano oroscopi,e creavano ammuleti magici e facevano
anche altre cose tipo
riti di sesso sacro.Se volete potete documentarvi.Chi asserisce che
Gesu' era esseno
nega la sua divinità,Gesù è sceso dal cielo,la sua dottrina viene dal
Padre,non andò
a cuola dai rabbini,e nemmeno dai maghi esseni,non ne aveva bisogno.
S.Giovanni il Battista o era l'ultimo profeta della vecchia Alleanza,e
tramite lo Spirito Santo
era in contatto con il Signore,o era stato a scuola da eretici e
paganeggianti
maghi esseni.La verità è che S.Giovanni Battista sicuramente a questi
monaci-soldati
li calcolava da veri peccatori,questo ce l'ha insegnato il grande
Dott.L.Moraldi.
Ha fatto scandalo ultimamente,la dichiarazione del Papa,che pensa he
Gesù
era amico degli esseni,come dice Enzo Bianchi,che ora nega.
La chiesa cattolica è cambiata,hanno accettato il film;"I GIARDINI
DELL'EDEN" di
A. D'alatri,dove Gesù va in India e poi impara la magia dagli esseni,
però quando il secolo scorso gli atei accusavano
Gesù di essere esseno,la chiesa cattolica faceva battaglie dure
contro di loro,
perché un Gesù esseno porta al crollo della religione cristiana.Il
cristianesimo
passerebbe da una religione rivelata,a una setta eretica ebraica.
Secondo gli esperti Gesù e gli esseni litigherebbero di continuo,un
esempio fra mille.
Gesù e i farisei non andavano d'accordo sul rispetto del sabato e
della purità,
ora gli esseni erano più rigorosi dei frisei,se i farisei volevano
uccidere Gesù per queste regole,
figuriamocci gli esseni.Poi gli esseni erano monaci-soldati si
prepravano
a fare la guerra ai romani,aspettavano un Messia guerriero e non un
Messia celeste come Gesù.


***************************************************************************­*****************


Appendice


GESU' NON VIAGGIO IN ORIENTE


Un grande esperto di religioni orientali R.Kranenborg,ha indagato sui
presunti
viaggi di Gesù in oriente,ha scoperto che queste leggende new-age e
della
teosofia,sono incominciate a diffondersi solo dopo il libro dell'ebreo-
russo
N.Notovitch,il quale pur dichiarando che si era convertio alla
religione
cristiana ortodossa,aveva sicuramente aderito alla scuola di Teosofia
della baronessa russa Madam Blavansky.Prima del 1894 non c'è
traccia di libri che parlano di Gesù in oriente.
Abbiamo una grande testimonianza che toglie ogni dubbio,Mani che
visse in Persia nel III secolo,e conosceva tutto sulle religioni
orientali,
anzi perfino ne aveva preso alcuni elementi ed apportati nel suo
cristianesimo eretico.Pur essendo eretico Mani professava che Gesù
era sceso dal cielo,era totalmente di natura divina ed aveva assunto
solo
in apparenza la natura umana,era vissuto sempre in palestina ove era
morto e risorto ed asceso al cielo.Mani quindi ci testimonia questo,
ma inoltre vediamo che in oriente arrivò presto la religione
cristiana.
In India la chiesa cattolica rivendica di essere stata fondata
dall'Apostolo
San Tommaso.Ora se Gesù fosse morto in Kashmir il cristianesimo
non si sarebbe diffuso. N.Notovitch è il demonio che ha seminato
questa zizzania di Gesù che va in India,ma fù subito smascherato
da certi giornalisti che si recarono in Oriente a verificare se
N.Notovitch
dicesse la verità, scoprirono che il suo libro era solo un romanzo
di fantasia, dove aveva commesso degli errori che lo smascheravano,
ne citiamo solo uno per ora, nel suo libro;"La Vita Sconosciuta di
Gesu'",
vediamo che Gesù è chiamato SANTO ISSA, questo termine è post-
islamico.
Prima del corano,arabi ed orientali chiamavano Gesù con il nome
Yus,o similmente.
La setta del falso Messia Ahmad,non subito ma dopo un pò di tempo
incominciò a creare la storia di Gesù che non sarebbe morto in croce
ma a Srinagar in Kashmir.Noi posssediamo degli articoli dove il falso
Messiab Ahmad,
sulla tomba di Gesù in principo crede sia in palestina e solo dopo
molti anni dice che è
a Srinagar,ne parleremo in seguito.Ora ci sarebbe un certo Kasmiro
Fida Hassnain,
il quale si dichiara musulmano sufi ma in realtà ha legami sia con la
setta di Ahmad che
con dei massoni tedeschi e austriaci, questo Fida scrive libri per
dimostrare che
sia N.Notovitch, che Ahmad dicono la verità, che Gesù da giovane fù
educato in Oriente,
e poi dopo essere guarito dalla crocifissione ha ingannato tutti, e in
occulto se ne è andato
in Kashmir dove si è rifatto una nuova vita con moglie e figli, mentre
naturalmente
gli apostoli per professare Gesù risorto diventavano martiri.
Ci sono altre cose da chiarire, lo faremo in seguito, ma vogliamo
aggiungere
dei particolari su Fida, il quale nel suo libro;"Sulle tracce di Gesù
Esseno",
si rende blasfemo, asserendo che Gesù è stato concepito tramite il
tantra-sex tra Maria e qualche esseno. Inoltre per costruire la sua
falsa vita di Gesù, usa un libro della massoneria tedesca inesistente;
"The Crucicixion by an Eye-Witness", dove viene raccontato che Gesù
non morì in
croce, ma fù guarito.Parleremo ancora di tutto questo,per ora
convincetevi che
Gesù non era esseno e non viaggiò presso popoli considerati impuri dai
pii ebrei.


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PAPA RATZINGER: NEL LIBRO SU GESU' RIVELA CHE GESU' E GIIOVANNI IL BATTISTA ERANO ESSENI

EBREI PER GESU'

Di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture ebraico-cristiane


***************************************************************************­******


Papa Ratzinger nel suo libro dedicato a Gesù, rivela che Giovanni il
Battista e perfino Gesù erano esseni o quasi.
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Nel primo capitolo del libro Gesù di Nazareth, Papa Ratzinger scrive
quanto segue.
"Ci colpisce la devota serietà di questi scritti: sembra che Giovanni
il Battista,


ma forse anche Gesù e la sua famiglia, fossero vicini a questa
comunità.


In ogni caso i manoscritti di Qumram presentano molteplici punti di
contatto con l’annuncio cristiano.


Non è da escludere che Giovanni il Battista abbia vissuto per qualche
tempo


in questa comunità e abbia in parte ricevuto da essa la sua formazione
religiosa."


Quindi Papa Ratzinger crede che Giovanni il Battista era esseno
veramente,


e Gesù almeno era un simpatizzante degli esseni.


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LA VERITA' E' UN'ALTRA
GIOVANNI IL BATTISTA NON EBBE ALCUN LEGAME CON GLI ESSENI
E TANTO MENO GESU' FIGLIO DI DIO
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Gesù sapienza divina incarnata non aveva bisogno di maestri terreni
eretici esseniè blasfemo solo pensare queste diavolerie.Noi da anni
conosciamo tutto sugli esseni,possediamo volumoni e siamo in contatto
diretto con i gruppi di archeologi in Israele.Gli esseni erano
eretici,credevano in scienze pagane come l'astrologia, facevano
oroscopi,e creavano ammuleti magici e facevano anche altre cose tipo
riti di sesso sacro.Se volete potete documentarvi.Noi abbiamo avuto
come maestro dei testi di Qumram il grande e ora defuntoDott.Luigi
Moraldi, egli ci ha insegnato che tra Gesù e gli esseni c'è un
abisso.Dal Nuovo Testamento sappiamo, che i farisei volevano uccidere
Gesù perchénon rispettava il Sabato, compiendo guarigoni, per
questioni di lavanda delle mani.Ora chi legge i testi di Qumram che si
presume siano appertenuti agli esseni,scoprirà che sul Sabato e la
lavanda delle mani e altri battesimi erano moltopù rigorosi dei
farisei, figuriamoci come odiavano Gesù quando lo sentivano
predicare.Moraldi ci ha spiegato che gli esseni erano paganeggianti
pre-gnostici, conoscevanole cure con le erbe e le pietre, preparavano
ammuleti magici, erano astrologi e compilavanooroscopi,avevano legami
con la setta dei terapeuti d'Egitto, i quali pur essendo
consideratiebrei, erano piuttosto pagani collegati con le scuole
esoteriche d'Alessandria, erano i magisti,quindi considerati impuri
dai farisei. Gli esseni aspettavano un Messia sacerdote-guerrieroche
li avrebbe aiutati a liberare la loro terra dai romani, infatti gli
esseni erano una sortadi monaci-soldati. Quindi Gesù con gli esseni
non ha alcun legame,tranne gli elementiche sono comuni a tutte le
correnti ebraiche d'allora. Dal Nuovo Tetamento sappiamoche Gesù non è
stato in nessuna scuola di rabbini, chiamati allora dottori della
legge, e tanto meno di enciclopedici maghi eretici esseni, ma la sua
dottrina veniva direttamente dal Padre suo celeste;V.Giovanni:
7,15-18.Gesù già a dodici anni faceva quello che il Padre suo celeste
gli ordinava; V.Luca: 2,49.Chi asserisce che Gesu' era esseno nega la
sua divinità, Gesù è sceso dal cielo,la sua dottrina viene dal Padre,
non andò a scuola dai rabbini, e nemmeno dai maghi esseni,non ne
aveva bisogno.Poi un Gesù esseno porta al crollo della religione
cristiana, infatti il cristianesimopasserebbe da una religione
rivelata, a una setta eretica ebraica. Passiamo ora a Giovanni il
Battista, con lui c' è più insistenza da parte di Teologi e studiosi a
reputarlo esseno.Quindi saremo molto analitici a negare questa
falsità.
***************************************************************************­************************************
Giovanni fliglio di Zaccaria era pieno di Spirito Santo dal seno
materno quindi prima della nascita';V.Luca: 1,15; 1,41-45
Giovanni figlio di Zaccaria visse nel deserto mentre cresceva e si
fortificava nello Spirito; V.Luca: 2,80
Giovanni figlio di Zaccaria riceve la parola di Dio come avviene con i
profeti del Vecchio Testamento; V.Luca: 3,2.
Quindi Giovanni figlio di Zacaria è l'ultimo profeta della Vecchia
Alleanza, ricolmo di Spirito Santo,
non aveva bisogno di maestri-maghi eretici e peccatori esseni.
Chi asserisce che Gesù e Giovanni il Battista avevano legami con i
maghi esseni bestemmia contro lo Spirito Santo.

http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it

DA QUALCHE TEMPO I CATTOLICI VEDONO DI BUON OCCHIO UN GESU' ESSENO

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

DA QUALCHE TEMPO I CATTOLICI VEDONO DI BUON OCCHIO UN GESU' ESSENO
Conosciamo il falso cristiano defunto P. Pixner ,che asseriva che Gesu' era esseno.
Noi da anni conosciamo tutto sugli esseni, possediamo volumoni e siamo in contatto diretto con
i gruppi di archeologi in Israele. Gli esseni erano eretici, credevano in scienze pagane,
come l'astrologia, facevano oroscopi, e creavano ammuleti magici e facevano anche altre cose tipo
riti di sesso sacro. Se volete potete documentarvi. Chi asserisce che Gesu' era esseno
nega la sua divinità, Gesù è sceso dal cielo, la sua dottrina viene dal Padre,
non andò a cuola dai rabbini, e nemmeno dai maghi esseni, non ne aveva bisogno.
S.Giovanni il Battista o era l'ultimo profeta della vecchia Alleanza, e tramite lo Spirito Santo
era in contatto con il Signore, o era stato a scuola da eretici e paganeggianti
maghi esseni. La verità è che S.Giovanni Battista sicuramente a questi monaci-soldati
li calcolava da veri peccatori, questo ce l'ha insegnato il grande Dott.L.Moraldi.


Riferiamo sul nostro Professore Luigi Moraldi, il quale ha lasciato questo mondo,
nell'anno 2000, a 85 anni. Insegnava all'Università di Pavia ,ebraico,lingue semitiche
e comparate, filologia semitica. E vissuto in Israele per studiare i manoscritti di QUMRAN,
del quale è stato uno dei massimi esperti a livello mondiale.
Moraldi è stato un esperto delle Sacre Scritture ufficiali ed apocrife e gnostiche,
ed ha scritto molti volumi tradotti in molte lingue.
Chi non conosce Luigi Moraldi, non sa nulla degli studi biblici, perché il professore Moraldi
è uno dei pilastri degli studi biblici internazionali.

Ha fatto scandalo ultimamente,la dichiarazione del Papa, che pensa he Gesù
era amico degli esseni, come dice Enzo Bianchi,che ora nega.

La chiesa cattolica è cambiata, hanno accettato il film; "I GIARDINI DELL'EDEN" di
A. D'alatri, dove Gesù va in India e poi impara la magia dagli esseni,
però quando il secolo scorso gli atei accusavano
Gesù di essere esseno, la chiesa cattolica faceva battaglie dure contro di loro,
perché un Gesù esseno porta al crollo della religione cristiana.
Il cristianesimo passerebbe da una religione rivelata, a una setta eretica ebraica.
Secondo gli esperti Gesù e gli esseni litigherebbero di continuo, un esempio fra mille;
Gesù e i farisei non andavano d'accordo sul rispetto del sabato e della purità,
ora gli esseni erano più rigorosi dei farisei,se i farisei volevano uccidere Gesù per queste regole,
figuriamocci gli esseni. Poi gli esseni erano monaci-soldati si prepravano
a fare la guerra ai romani,aspettavano un Messia guerriero e non un Messia celeste come Gesù.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

Archeologi: gli Esseni non hanno mai scritto i Rotoli del Mar Morto

Archeologi: gli Esseni non hanno mai scritto i Rotoli del Mar Morto
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Situato sulla riva nord-occidentale del Mar Morto, Qumran è noto in
tutto il mondo come luogo in cui gli Esseni, ampiamente descritti in
studi, conferenze ed esposizioni come una sorta di “monaci” ebrei,
avrebbero abitato e scritto i Rotoli del Mar Morto. Tuttavia,
basandosi su risultati che saranno presto resi pubblici, archeologi
israeliani attualmente sostengono che Qumran “manchi di qualsiasi
originalità.”

L’ultima ricerca si ricollega ad una scuola di pensiero in via di
espansione che tenta di sfatare il “mito di Qumran”, affermando che
non solo gli abitanti di Qumran avrebbero vissuto vite agiate, ma non
avrebbero affatto scritto i rotoli.


Due archeologi israeliani, Yuval Peleg e Itzhak Magen, hanno
recentemente completato 10 stagioni di scavi a Qumran, sponsorizzate
dall’Amministrazione civile di Giudea e Samaria. Si tratta dei
maggiori scavi effettuati dopo quelli condotti da Roland de Vaux,
mezzo secolo fa. Tra i ritrovamenti vi sono numerosi pezzi di monili,
vetro importato e preziosi contenitori per cosmetici in pietra.


“E’ impossibile sostenere che il popolo vissuto a Qumran fosse
povero,” ha dichiarato Peleg. “E’ altrettanto impossibile che de Vaux
non abbia visto i ritrovamenti che abbiamo visto noi. Egli ha
semplicemente ignorato ciò che non gli faceva comodo.”


Qumran è diventato famoso in seguito alla scoperta nel 1947 di alcuni
rotoli nelle grotte vicine. Il Prof. Eliezer Sukenik attribuì per
primo la scrittura dei rotoli agli Esseni. Successivamente, il monaco
domenicano e archeologo Roland de Vaux, scolaro dell’Ecòle Biblique di
Gerusalemme, scavò Qumran dal 1951 al 1956. De Vaux concluse che il
sito era servito da centro comunitario e di copiatura di rotoli per
gli Esseni che, secondo lui, abitavano nelle grotte dei dintorni.
L’archeologo Ygael Yadin, figlio di Sukenik, sostenne le conclusioni
di de Vaux, come fece la maggior parte degli studiosi dell’epoca.


I Rotoli del Mar Morto sono ampiamente considerati come la più
importante scoperta archeologica mai avvenuta in Israele. Essi
rappresentano l’unico compendio di scritti contemporanei sopravvissuti
al periodo del Secondo Tempio e costituiscono, pertanto,
un’inestimabile fonte d’informazione sui costumi dell’epoca. I Rotoli
del Mar Morto sono, inoltre, i più antichi rotoli biblici mai
scoperti.


I primi sette rotoli furono ritrovati da pastori beduini nel 1947. Tre
di essi furono acquistati da Sukenik, mentre gli altri furono comprati
anni dopo da Yadin. Gli scavi di de Vaux, compiuti quando Qumran si
trovava in mano giordana, hanno portato alla luce centinaia di altri
rotoli, la maggior parte dei quali in cattive condizioni. Il più
importante di questi è il Rotolo del Tempio, acquistato da Israele
successivamente alla Guerra dei sei giorni. Alcuni dei principali
rotoli sono esposti all’interno dello “Shrine of the Book”, attrazione
principale del Museo di Israele a Gerusalemme.


Benchè il collegamento tra Esseni e Qumran sia stato accettato dalla
maggior parte degli studiosi, nel corso degli anni, le domande senza
risposte relative al sito si sono moltiplicate. De Vaux non pubblicò
mai le relazioni complete dei suoi scavi. I suoi ritrovamenti sono
sparsi in numerosi magazzini e molti potrebbero esser andati perduti.
Negli ultimi anni, gli archeologi hanno iniziato a sostenere che de
Vaux avesse nascosto di proposito alcuni ritrovamenti che non si
adattavano alla sua teoria.


“De Vaux scrisse di aver trovato solo terraglie ordinarie,” ha
spiegato il Prof. Yizhar Hirschfeld dell’Univesrità ebraica di
Gerusalemme. “Ed egli ha conferito grande significato al ritrovamento
di sette bagni rituali. Oggigiorno si sa che la presenza in un luogo
di numerosi bagni rituali non è insolita.”


Quando Hirschfeld pubblicò un articolo nel 1994 che metteva in
discussione le conclusioni di de Vaux e Yadin, le risposte che
ricevette furono quelle di “veri credenti e non di scienziati,” ha
dichiarato.


Nel 1995 il Prof. Norman Golb dell’Università di Chicago scatenò un
terremoto accademico quando accusò gli studiosi dei Rotoli del Mar
Morto di celare al pubblico alcune informazioni. Golb sosteneva che i
rotoli provenissero originariamente da diverse librerie di Gerusalemme
e fossero stati portati a Qumran e nascosti nelle grotte vicine per
assicurarne la sopravvivenza durante la grande rivolta ebraica contro
i Romani (66-73 e.v.). Golb fondò la sua teoria sul fatto che i rotoli
furono scritti da più di 500 mani diverse. Egli e altri studiosi
notarono che alcuni dei rotoli facevano riferimento a varie sette
attive all’interno della società ebraica del tempo, alcune delle quali
erano rivali degli Esseni. Essi affermarono che questo fatto fosse
stato tenuto nascosto dagli studiosi dei rotoli.


Secondo Hirschfeld i ritrovamenti di Qumran sono “rivoluzionari e
contraddicono tutto ciò che sappiamo di qualsiasi aspetto degli
Esseni.”


Ma tra i sostenitori della teoria tradizionale, vi sono coloro che
restano irremovibili. Il Dott. Magen Broshi, ex direttore capo dello
Shrine of the Book e coniatore della definizione di Qumran quale “il
più antico monastero del mondo occidentale,” ha dichiarato di non
credere alle notizie dei ritrovamenti di monili e vasi per cosmetici a
Qumran. “Se tali oggetti sono stati ritrovati, essi non provengono dal
sito stesso, ma appartengono piuttosto alla guarnigione romana
stabilitasi lì in seguito alla sua distruzione,” ha dichiarato.
Secondo Broshi “ancora oggi il 98 o 99% degli studiosi ritiene che
Qumran fosse un monastero esseno.”


Gli Esseni costituivano uno dei numerosi gruppi attivi verso la fine
del periodo del Secondo Tempio. In scritti contemporanei, quali quelli
dello scrittore ebreo Giuseppe Flavio, essi sono descritti come un
gruppo che rifiutava il materialismo e si teneva lontano dai centri
popolati. Lo storico romano Plinio il Vecchio notò che un gruppo di
Esseni aveva abitato l’area di Ein Gedi, sulla riva occidentale del
Mar Morto, a sud di Qumran. Gli studiosi tendono a vedere gli Esseni
vicini alla concezione del mondo di Gesù e dei primi Cristiani,
soprattutto per la loro scelta di povertà quale modo di vivere. Molti
studiosi ritengono che Giovanni Battista sia stato influenzato dagli
Esseni, estendendo così l’interesse suscitato dall’argomento non solo
ai circoli accademici, ma ad un più vasto pubblico di studiosi
cristiani e gente laica. Ciò ha fatto sì che gli Esseni rappresentino
il gruppo dell’epoca maggiormente studiato.


(Da: Haaretz, 31.07.04)


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